domenica 28 dicembre 2008
28 dicembre 1908: Messina cento anni fa
I primi a contemplare l'ampiezza di quella tragedia furono i marinai della flotta navale russa ancorata in quei giorni ad Augusta. Arrivarono il 29 al mattino. A quelle fatali 5 e 21 del 28 dicembre all'Osservatorio Ximeniano, senza ancora capire dove questo fosse accaduto, già avevano annotato: «È incominciata una impressionante, straordinaria registrazione. Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri». Il 30 dicembre, alle prime ore del mattino, il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena sbarcavano a Messina.
Ci hanno vissuto e ancora ci vivono, in più di tremila, nell’anno domini 2008, a cent’anni dal sisma: i quartieri dell’Annunziata, del Fondo De Paquale o di Giostra, come le stratificazioni geologiche della storia d’Italia, della sua classe politica siciliana e no, del suo squallore. Ché le baracche di Messina sono, oggi, una lezione di architettura da favelas a cielo aperto, dove l’infiltrazione mafiosa e quella dai soffitti, che si aprono su squarci di cielo, sono tutt’uno.
martedì 23 dicembre 2008
Terremoto in Nord e Centro Italia
lunedì 15 dicembre 2008
15/12/2008 Venticinque nuovi medici per il Mozambico
ANNO CONSEGUITO LA LAUREA PRESSO L’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL MOZAMBICO A BEIRA, LO SCORSO 6 DICEMBRE, DURANTE UNA BELLA E INTENSA CERIMONIA ALLA PRESENZA DELLE AUTORITÀ LOCALI
«Precisione, attenzione, puntualità, sono aspetti che ho apprezzato molto in questi difficili anni di università. Ma l’umiltà e il dubbio sono i più importanti. Fare il medico è una professione difficile e bisogna riconoscere sempre il proprio limite»,
Oscar, 28 anni, mozambicano, oggi finalmente anche medico
Leggi le altre testimonianze.
Padova, 11 dicembre 2008 – Un nuovo e importante traguardo per il Mozambico: lo scorso 6 dicembre, all’Università cattolica del Mozambico di Beira, sono stati proclamati 25 nuovi medici. Si tratta di un ottimo risultato per Medici con l’Africa Cuamm che riesce a garantire la presenza in Università, attraverso l’invio di medici docenti e il sostegno di borse di studio, grazie al finanziamento ottenuto dalla Conferenza episcopale italiana. Di questi 25 nuovi medici, ben 10 hanno goduto di borse di studio dell’ong padovana.
In Mozambico le stime parlano di 600 medici per 20 milioni di abitanti. La metà di essi è concentrata nella capitale. Oggi ce ne sono 25 in più che saranno distribuiti tra l’ospedale e i centri di salute dei distretti più periferici. Sembra solo una goccia in un mare di bisogno, ma nella sostanza, è il primo passo per la rinascita del sistema sanitario mozambicano. La Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico nasce nel 2000, fortemente voluta dalla Chiesa cattolica locale e con il contributo della Chiesa cattolica italiana e ha l’obiettivo di formare medici per far fronte agli enormi bisogni sanitari delle province centro-nord del paese, sprovviste di opportunità formative qualificate. Fino ad allora, infatti, l’unica Facoltà di Medicina esistente nel paese era a Maputo, 1.200 chilometri a sud di Beira. Impossibile per un giovane studente del centro-nord sobbarcarsi i costi dello studio così distante da casa.
«Siamo molto soddisfatti per questa seconda “graduação” di medici della Facoltà – ha detto Josefo Ferro, direttore della Facoltà di Medicina- . Per noi rappresenta un grande risultato che aumenta la nostra responsabilità come istituzione impegnata nella formazione di medici in questo paese. La formazione di medici da parte dell’Università cattolica di Mozambico, è una grande sfida perché la nostra meta è formare medici di qualità, che lavorino al servizio della comunità. È un modo importante per aiutare il nostro paese. Riconosciamo soprattutto il sostegno concreto che ci viene da Medici con l’Africa Cuamm attraverso la presenza di docenti, il miglioramento delle infrastrutture e delle condizioni di insegnamento e la concessione di borse di studio. Un aiuto indispensabile. Molti studenti delle zone del centro-nord del paese, le aree più disagiate, provengono infatti da famiglie povere e le istituzioni pubbliche sono insufficienti a garantire l’accesso alla formazione». «Questi ragazzi hanno davanti una vita di lavoro molto pesante, in un contesto difficile sia per le caratteristiche epidemiologiche del paese (basti pensare alla tragedia dell’Aids o alla mortalità infantile) sia per l’inadeguatezza del sistema sanitario e una carriera molto rapida in posti di grande responsabilità – ha affermato Patrizia Politi, docente e volontaria di Medici con l’Africa Cuamm -. Il mio augurio è che sappiano affrontare questo lavoro arduo con un buon bagaglio di conoscenze, con senso di dovere, ma anche con passione e serenità».
venerdì 12 dicembre 2008
musungu
martedì 2 dicembre 2008
CALENDARI
Il Mozambico e’ uno dei Paesi piu’ poveri dell’Africa, da pochi anni uscito da una disastrosa guerra civile con il 30% della popolazione sieropositiva.
Beira e’ la seconda citta’ del Mozambico (500.000 abitanti) nella quale si svolgono importanti progetti della cooperazione internazionale e dei missionari. Esiste una Universita’ Cattolica con facolta’ di Medicina, economia e commercio e giurisprudenza finanziata dalla conferenza episcopale e dal CUAMM (la piu’ grande ONG italiana) , esiste un ospedale di riferimento al quale gingono malati da tutto il Nord del Paese e nel quale lavorano numerosi medici italiani sempre nall’ambito del progetto del CUAMM.
Accanto a queste iniziative si svolge il lavoro silenzioso ma importantissimo delle Suore Orsoline di Vicenza che hanno qui una casa con quattro suore che lavorano al progetto universitario ma che e portano avanti la loro missione autonomamente aiutando la popolazione del “bairo” nelle loro difficolta’ quotidiane.
Varie sono le loro iniziative ma sempre molto concrete:
un laboratorio di cucito che consente di vivere dignitosamente a donne sieropositive e non
una scuola per ciechi che in africa sono molto numerosi a causa di malattie infettive spesso non riconosciute e non curate
borse di studio per ragazzi poveri ma meritevoli
costruzione di case per donne abbandonate con i loro figli: non e’ infatti raro che un marito che scopre che la moglie e’ sieropositiva la cacci di casa con tutti i figli trovandosi una moglie piu’ giovane che infettera’ a sua volta
acquisto di terreni che vengono coltivati da queste persone per poter vendere il raccolto e ricavarne di che vivere, etc
VEDI PIU' IN BASSO IL SOGNO DI ANIFA
I CALENDARI
In relazione a tutte queste iniziative suor Dominique realizza un calendario nel quale vengono ritratte le persone destinataire degli aiuti che viene venduto a 4 euro a copia. IL ricavato serve a finanziare tutte le iniziative segnalate e molte altre ancora.
lunedì 1 dicembre 2008
BOLT
venerdì 28 novembre 2008
Il sogno di Anifa
L’intenzione, o meglio il progetto e’ quello di pagarle la borsa di studio con parte del ricavato del calendario Mozambico 2009.
L’ho trascritta in portoghese senza tradurla..credo che con un po’ di spirito intuitivo dà para entender, nao è?
Chamo-me Anifa Manuel Ferreira, tenho 20 anos de idade, filha de Manuel Ferreira e Candida Ribeiro Ferreira.
O desejo de fazer o ensino superior deve-se a varios factores.
Sou duma familia humilde, pobre e grande, de 11 irmaos e o sohno e’ ainda maior.
Para a familia ter uma filha e irma no ensino superior e’ uma felicidade.
Para os meus pais e’ uma parte dos sonhos realizados, meus irmaos e’ como um exemplo a seguir e para mim sei que a mudanca so’ e’ possivel atraves da accao e a minha accao sera’ os estudos, pos entrando numa faculdade estarei a preparar um futuro melhor!
Para os meus pais, irmaos e para mim, fazer tambem com que meus irmaos continuem os estudos.
Quero fazer o curso de Agronomia porque gosto do campo, das plantas, da terra e de cuidar delas, tambem porque sao poucos os jovens que abracam e investem nesse ramo.
Eu acho que a solucao dos problemas no nosso pais esta’ na terra.
Eu tenho um sonho para quando terminar o curso que è de criar uma mini empreza de producao agricula e que trabalhariam comigo pessoas mais necessitadas, assim diminuiriamos o desemprego e minimizariamos a falta de produtos alimentares no nosso pais.
Por isso e por tantas outras coisas eu quero fazer o ensino superior de agronomia.
Anifa
giovedì 20 novembre 2008
Ma siamo matti ?
Il suggerimento dell'esponente Pd al "rivale" del Pdl: «Io non posso dirlo... parla di Pecorella e della Corte»
Vigilanza Rai, Villari non mollaFini e Schifani: «Ora si dimetta»
Il presidente della Commissione non lascia l'incarico . Berlusconi: «Abbandoni, sì a Zavoli»
mercoledì 5 novembre 2008
OBAMA
«Crisi di questo tipo si sviluppano solo quando si aprono i grandi spazi. È stato così secoli fa con la scoperta "geografica" dell’America, è così ora con la scoperta "economica" dell’Asia. La crisi finanziaria è in realtà essa stessa un "derivato" della globalizzazione, un effetto collaterale degli squilibri che ha portato cambiando troppo di colpo la struttura e la velocità del mondo. Tutto nasce nello scambio tra Asia e America, tra merci e capitali. L’America compra le merci creando debito interno, a partire dai mutui ipotecari, e debito esterno, attirando i capitali asiatici, frutto del commercio con l’America stessa, sui titoli americani. È su questa piattaforma finanziaria, sviluppata fuori da ogni giurisdizione nazionale e dunque fuori da ogni controllo, che si è radicata, con la sua dinamica degenerativa, la moderna "tecnofinanza": dai subprime ai nuovi bond, dagli hedge ed equity fund, ai derivati».«È come essere dentro un videogame: arriva un mostro, lo batti, e mentre tiri il respiro ne arriva un secondo, diverso. E poi un terzo, ancora più grande, e un quarto. Il primo mostro sono stati i mutui, ed in qualche modo sono stati gestiti. Ora sta arrivando il secondo, le carte di credito, che in America sono carte di debito, e anche questo potrebbe essere gestito. Si sta avvicinando il terzo mostro, i finanziamenti alle imprese, inclusi i corporate bond in scadenza. E sullo sfondo si profila il supermostro, i "derivati"».«Una massa abnorme. La catena di "creazione del valore" si basava su di una tecnica speciale e su un principio fondamentale. La tecnica "speciale" era la concessione di credito ad un fondo, la cessione del credito ad un terzo, la sua trasformazione in un prodotto finanziario, la sua moltiplicazione iperbolica, infine il suo collocamento sul "mercato", esteso dalle banche alle famiglie. Il principio fondamentale era quello della catena di Sant’Antonio, modernamente configurato sul presupposto dello sviluppo universale perpetuo». Ma, come affermava San Tommaso D’Aquino: Nummus non parit nummos». Come nelle catene di Sant’Antonio, la meccanica si è bloccata quando qualcuno ha smesso di spedire le cartoline. Quando la sfiducia, causata dall’eccesso di fiducia, ha bloccato la catena. Chi sapeva, e proprio perché sapeva, ha cominciato a uscire, a vendere al meglio, e a organizzarsi il soggiorno alle Cayman in attesa dell’Fbi. Meno folcloristicamente, sono i banchieri che hanno cominciato a non fidarsi più dei banchieri, bloccando la circolazione del sangue nel "corpus" della finanza». Obama «Ha davanti due scenari. Uno ordinario, come è stato finora: colossali swap che caricano i debiti privati sul debito pubblico e girano le perdite dal presente alle generazioni future. Oppure Obama può essere alla fine costretto dalla realtà ad andare verso uno scenario straordinario, a non ascoltare i templari della finanza fallimentare, ad applicare pensiero laterale. Staccando la finanza buona da quella cattiva, neutralizzando la massa dei derivati. Ispirando questa politica alla logica positiva dello shabbat, l’anno della remissione dei crediti e dei debiti, l’anno simbolico della ripartenza». «Sta prendendo forma una nuova architettura di governo del mondo basata su principi simili a quelli del New Deal. L’idea del primato della politica sull’economia, l’idea del mercato finanziario che non si autoregola. Puoi anche scrivere un codice della strada di mille articoli, ma non funziona se non hai i semafori, i vigili e le multe. Per questo si devono vietare i paradisi legali, gli strumenti della tecnofinanza. È per questo che si deve utilizzare il Fondo Monetario anche come struttura di controllo. E tuttavia regolare la finanza non basta. Serve soprattutto un nuovo equilibrio nelle clausole commerciali, sociali e ambientali. Nel primo G8 del 2001 avevo proposto fair trade. Nei discorsi di Obama, non di altri, lei trova la parola fair trade». (Giulio Tremonti)
sabato 1 novembre 2008
Halloween
Ciò che preoccupa è che ormai le stesse scuole stiano inculcando nei nostri figli questa tradizione estranea alla nostra cultura: una festa pagana a cui sono stati aggiunti elementi di cultura magico-esoterica. E' grave che i nostri figli perdano il senso, il rispetto e il significato ultimo della vita e della morte e che prendano sul serio il mondo dell’occulto, la magia, l’esoterismo.