lunedì 15 dicembre 2008

15/12/2008 Venticinque nuovi medici per il Mozambico




ANNO CONSEGUITO LA LAUREA PRESSO L’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL MOZAMBICO A BEIRA, LO SCORSO 6 DICEMBRE, DURANTE UNA BELLA E INTENSA CERIMONIA ALLA PRESENZA DELLE AUTORITÀ LOCALI

«Precisione, attenzione, puntualità, sono aspetti che ho apprezzato molto in questi difficili anni di università. Ma l’umiltà e il dubbio sono i più importanti. Fare il medico è una professione difficile e bisogna riconoscere sempre il proprio limite», 
Oscar, 28 anni, mozambicano, oggi finalmente anche medico 
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Padova, 11 dicembre 2008 – Un nuovo e importante traguardo per il Mozambico: lo scorso 6 dicembre, all’Università cattolica del Mozambico di Beira, sono stati proclamati 25 nuovi medici. Si tratta di un ottimo risultato per Medici con l’Africa Cuamm che riesce a garantire la presenza in Università, attraverso l’invio di medici docenti e il sostegno di borse di studio, grazie al finanziamento ottenuto dalla Conferenza episcopale italiana. Di questi 25 nuovi medici, ben 10 hanno goduto di borse di studio dell’ong padovana.
In Mozambico le stime parlano di 600 medici per 20 milioni di abitanti. La metà di essi è concentrata nella capitale. Oggi ce ne sono 25 in più che saranno distribuiti tra l’ospedale e i centri di salute dei distretti più periferici. Sembra solo una goccia in un mare di bisogno, ma nella sostanza, è il primo passo per la rinascita del sistema sanitario mozambicano. La Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico nasce nel 2000, fortemente voluta dalla Chiesa cattolica locale e con il contributo della Chiesa cattolica italiana e ha l’obiettivo di formare medici per far fronte agli enormi bisogni sanitari delle province centro-nord del paese, sprovviste di opportunità formative qualificate. Fino ad allora, infatti, l’unica Facoltà di Medicina esistente nel paese era a Maputo, 1.200 chilometri a sud di Beira. Impossibile per un giovane studente del centro-nord sobbarcarsi i costi dello studio così distante da casa. 
«Siamo molto soddisfatti per questa seconda “graduação” di medici della Facoltà – ha detto Josefo Ferro, direttore della Facoltà di Medicina- . Per noi rappresenta un grande risultato che aumenta la nostra responsabilità come istituzione impegnata nella formazione di medici in questo paese. La formazione di medici da parte dell’Università cattolica di Mozambico, è una grande sfida perché la nostra meta è formare medici di qualità, che lavorino al servizio della comunità. È un modo importante per aiutare il nostro paese. Riconosciamo soprattutto il sostegno concreto che ci viene da Medici con l’Africa Cuamm attraverso la presenza di docenti, il miglioramento delle infrastrutture e delle condizioni di insegnamento e la concessione di borse di studio. Un aiuto indispensabile. Molti studenti delle zone del centro-nord del paese, le aree più disagiate, provengono infatti da famiglie povere e le istituzioni pubbliche sono insufficienti a garantire l’accesso alla formazione». «Questi ragazzi hanno davanti una vita di lavoro molto pesante, in un contesto difficile sia per le caratteristiche epidemiologiche del paese (basti pensare alla tragedia dell’Aids o alla mortalità infantile) sia per l’inadeguatezza del sistema sanitario e una carriera molto rapida in posti di grande responsabilità – ha affermato Patrizia Politi, docente e volontaria di Medici con l’Africa Cuamm -. Il mio augurio è che sappiano affrontare questo lavoro arduo con un buon bagaglio di conoscenze, con senso di dovere, ma anche con passione e serenità». 

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