venerdì 28 novembre 2008

Il sogno di Anifa

Anifa e' una ragazza mozambicana di Beira che sogna di iscriversi al corso universitario di Agronomia. Forse questo sogno si puo' avverare anche grazie all'aiuto di tutti quelli che hanno acquistato il calendario
L’intenzione, o meglio il progetto e’ quello di pagarle la borsa di studio con parte del ricavato del calendario Mozambico 2009.
L’ho trascritta in portoghese senza tradurla..credo che con un po’ di spirito intuitivo dà para entender, nao è?

Chamo-me Anifa Manuel Ferreira, tenho 20 anos de idade, filha de Manuel Ferreira e Candida Ribeiro Ferreira.

O desejo de fazer o ensino superior deve-se a varios factores.

Sou duma familia humilde, pobre e grande, de 11 irmaos e o sohno e’ ainda maior.

Para a familia ter uma filha e irma no ensino superior e’ uma felicidade.

Para os meus pais e’ uma parte dos sonhos realizados, meus irmaos e’ como um exemplo a seguir e para mim sei que a mudanca so’ e’ possivel atraves da accao e a minha accao sera’ os estudos, pos entrando numa faculdade estarei a preparar um futuro melhor!

Para os meus pais, irmaos e para mim, fazer tambem com que meus irmaos continuem os estudos.

Quero fazer o curso de Agronomia porque gosto do campo, das plantas, da terra e de cuidar delas, tambem porque sao poucos os jovens que abracam e investem nesse ramo.

Eu acho que a solucao dos problemas no nosso pais esta’ na terra.

Eu tenho um sonho para quando terminar o curso que è de criar uma mini empreza de producao agricula e que trabalhariam comigo pessoas mais necessitadas, assim diminuiriamos o desemprego e minimizariamos a falta de produtos alimentares no nosso pais.

Por isso e por tantas outras coisas eu quero fazer o ensino superior de agronomia.

Anifa

giovedì 20 novembre 2008

Ma siamo matti ?

Ecco alcuni titoli dei giornali che danno la misura della follia che ci ha colto:

E' vero che bisogna avere rispetto per la natura e gli animali, ma come si fa a pubblicare articoli così scandalistici e non indignarsi invece per gli esseri umani trasportati in occidente all'interno di carri bestiame o nei doppi fondi dei TIR ?
E la politica ? ridotta veramente ad un teatrino nel quale è vergogna andar d'accordo con l'avversario, si usano termini roboanti e scandalistici per azzuffarsi su stupidaggini, mentre in una situazione così difficile come l'attuale, altro non dovrebbe interessare che il collaborare per il bene del Paese.


FOLLIA COLLETTIVA !





Tratta dei cuccioli dall'Est europeo Un business da 300 milioni di euro


Arrivano a migliaia, illegalmente, dopo viaggi di 11 ore attraverso diverse nazioni. Ma la metà di loro non sopravvive. Quelli che ce la fanno vengono spesso rivenduti come «italiani» e di razza pura. La Lav: «Servono leggi contro questo squallido traffico» di A. Sala

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Sempre più alto il numero dei capi sacrificati alle esigenze scientifiche. Il record ai roditori: ne sono stati utilizzati due milioni e mezzo. Ma la Lav denuncia: esperimenti inutili e inefficaci; quegli animali sono geneticamente diversi dall'uomo, si cambi metodo

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Svelato in tv il «pizzino» di Latorre a Bocchino. Insorge l'Idv
Il suggerimento dell'esponente Pd al "rivale" del Pdl: «Io non posso dirlo... parla di Pecorella e della Corte»


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Il partito democratico: « ESPULSO». Veltroni: «Pazzesco»
Vigilanza Rai, Villari non mollaFini e Schifani: «Ora si dimetta»
Il presidente della Commissione non lascia l'incarico . Berlusconi: «Abbandoni, sì a Zavoli»




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mercoledì 5 novembre 2008

OBAMA

Obama si definisce post partisan, oltre le parti, quindi  oltre la destra e la sinistra ed e' giusto cosi', non si puo' entrare nel XXI secolo con le categorie del XX.
Sconfitto il comunismo l'America ha spostato il suo asse portante dall'Atlantico al Pacifico ed ha fatto un patto con l'Asia basato sulla divisione prima del mondo: L'Asia  produttrice di merci a basso costo, l'America compratrice a debito. L'America ha cominciato a configurarsi come un impero liberale e benevolo, seduttivo e democratico; tuttavia ha rischiato di seguire il medesimo destino dell'impero romano: Graecia capta ferum victorem coepit". La globalizzazione ha contaminato l'America, ha creato confusione,  contaminazione tra usi, costumi, valori, simboli. Ed e' cosi', tra fusion e new age, che si arriva all'eclettismo di fine secolo.
Il dilemma dell'America e' tra due modelli: Eliogabalo e Adriano. Eliogabalo era Cllinton: cio' che e' bene per Wall Street e' bene per l'America, cuore a sinistra e portafoglio a destra. Non esistono valori assoluti, solo valori relativi, se possibile da quotare in borsa. Al secondo modello, ad Adriano, pio' corrispondere Obama, che si riporta alla tradizione dei democratici anni '30, ai valori roosveltiani, e che ha la sorte di concorrere a disegnare un nuovo modello di civilta'. La crisi e' globale e la soluzione puo' essere solo globale, non solo economica, ma politica, basata  su un New Deal globale. Prima della crisi le analisi sono mancate del tutto, e infatti la crisi è arrivata improvvisa e imprevista. Adesso si stanno formando alcune analisi, ma vedono gli effetti e non le cause della crisi. La crisi è globale non tanto perché è estesa su scala globale, dall’America all’Europa, dall’Asia all’America Latina, quanto perché è nella globalizzazione stessa, fatta troppo presto e troppo a debito, che si radica e nella sua meccanica costitutiva».

«Crisi di questo tipo si sviluppano solo quando si aprono i grandi spazi. È stato così secoli fa con la scoperta "geografica" dell’America, è così ora con la scoperta "economica" dell’Asia. La crisi finanziaria è in realtà essa stessa un "derivato" della globalizzazione, un effetto collaterale degli squilibri che ha portato cambiando troppo di colpo la struttura e la velocità del mondo. Tutto nasce nello scambio tra Asia e America, tra merci e capitali. L’America compra le merci creando debito interno, a partire dai mutui ipotecari, e debito esterno, attirando i capitali asiatici, frutto del commercio con l’America stessa, sui titoli americani. È su questa piattaforma finanziaria, sviluppata fuori da ogni giurisdizione nazionale e dunque fuori da ogni controllo, che si è radicata, con la sua dinamica degenerativa, la moderna "tecnofinanza": dai subprime ai nuovi bond, dagli hedge ed equity fund, ai derivati».«È come essere dentro un videogame: arriva un mostro, lo batti, e mentre tiri il respiro ne arriva un secondo, diverso. E poi un terzo, ancora più grande, e un quarto. Il primo mostro sono stati i mutui, ed in qualche modo sono stati gestiti. Ora sta arrivando il secondo, le carte di credito, che in America sono carte di debito, e anche questo potrebbe essere gestito. Si sta avvicinando il terzo mostro, i finanziamenti alle imprese, inclusi i corporate bond in scadenza. E sullo sfondo si profila il supermostro, i "derivati"».«Una massa abnorme. La catena di "creazione del valore" si basava su di una tecnica speciale e su un principio fondamentale. La tecnica "speciale" era la concessione di credito ad un fondo, la cessione del credito ad un terzo, la sua trasformazione in un prodotto finanziario, la sua moltiplicazione iperbolica, infine il suo collocamento sul "mercato", esteso dalle banche alle famiglie. Il principio fondamentale era quello della catena di Sant’Antonio, modernamente configurato sul presupposto dello sviluppo universale perpetuo». Ma, come affermava  San Tommaso D’Aquino: Nummus non parit nummos». Come nelle catene di Sant’Antonio, la meccanica si è bloccata quando qualcuno ha smesso di spedire le cartoline. Quando la sfiducia, causata dall’eccesso di fiducia, ha bloccato la catena. Chi sapeva, e proprio perché sapeva, ha cominciato a uscire, a vendere al meglio, e a organizzarsi il soggiorno alle Cayman in attesa dell’Fbi. Meno folcloristicamente, sono i banchieri che hanno cominciato a non fidarsi più dei banchieri, bloccando la circolazione del sangue nel "corpus" della finanza». Obama «Ha davanti due scenari. Uno ordinario, come è stato finora: colossali swap che caricano i debiti privati sul debito pubblico e girano le perdite dal presente alle generazioni future. Oppure Obama può essere alla fine costretto dalla realtà ad andare verso uno scenario straordinario, a non ascoltare i templari della finanza fallimentare, ad applicare pensiero laterale. Staccando la finanza buona da quella cattiva, neutralizzando la massa dei derivati. Ispirando questa politica alla logica positiva dello shabbat, l’anno della remissione dei crediti e dei debiti, l’anno simbolico della ripartenza». «Sta prendendo forma una nuova architettura di governo del mondo basata su principi simili a quelli del New Deal. L’idea del primato della politica sull’economia, l’idea del mercato finanziario che non si autoregola. Puoi anche scrivere un codice della strada di mille articoli, ma non funziona se non hai i semafori, i vigili e le multe. Per questo si devono vietare i paradisi legali, gli strumenti della tecnofinanza. È per questo che si deve utilizzare il Fondo Monetario anche come struttura di controllo. E tuttavia regolare la finanza non basta. Serve soprattutto un nuovo equilibrio nelle clausole commerciali, sociali e ambientali. Nel primo G8 del 2001 avevo proposto fair trade. Nei discorsi di Obama, non di altri, lei trova la parola fair trade». (Giulio Tremonti)

sabato 1 novembre 2008

Halloween



Quando ero bambino attendevo con ansia il cosiddetto 'ponte dei santi e morti', era una festa della famiglia, si andava tutti al cimitero, anche i non credenti, ad onorare coloro che ci avevano preceduti. Poi, ci si riuniva a casa attorno ad un camino scoppiettante, tra un bicchiere di novello e le caldarroste di stagione si faceva grata memoria del passato e si raccontava del presente. Nel giro di pochi anni la società è cambiata, il 'progresso culturale' ha fatto entrare nelle nostre case 'nuove tradizioni': oggi si festeggia Halloween.
Ciò che preoccupa è che ormai le stesse scuole stiano inculcando nei nostri figli questa tradizione estranea alla nostra cultura: una festa pagana a cui sono stati aggiunti elementi di cultura magico-esoterica. E' grave che i nostri figli perdano il senso, il rispetto e il significato ultimo della vita e della morte e che prendano sul serio il mondo dell’occulto, la magia, l’esoterismo.
La morte non esiste è un passaggio ad un’altra dimensione e nella notte tra il 31 e il primo novembre queste due dimensioni, questi due 'mondi' s’incontrano...

Da bambino ho imparato a considerare come valori: la sofferenza, il sacrificio, il senso del dovere, mai sfuggendo alla vita reale. In tale prospettiva, la morte trovava il suo significato, la Vita la sua pienezza. Mi pare che quelle zucche vuote che vedo ormai dappertutto siano come le nostre teste: abbiamo perso il senso della nostra memoria storica. Tollerando Halloween lasciamo un vuoto culturale che l’«irrazionale colmerà con la fuga nel misterioso e nel magico».